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Da sinistra a destra: Janine Eckman, Ja Tecson e Paulsta Stanczuk corrono nel quartiere Pacoima di Los Angeles durante lo Speed Project. Foto scattata con iPhone 15 Pro Max da Jeremy Jude Lee; editing eseguito in Adobe Lightroom.
Sports 08 aprile 2024
Al volante lungo Ocean Avenue alle 3:30 del mattino in un freddo venerdì di marzo, Santa Monica è in gran parte avvolta dal silenzio. Ma non appena l’auto si avvicina a Colorado Avenue, inizia ad alzarsi in lontananza un vociare sempre più forte. Ad ogni isolato, il vociare diventa sempre più alto, finché all’improvviso appare chiara la sua origine, illuminata dai neon scintillanti all’ingresso dell’iconico molo della città.
Centinaia di persone si sono riunite per la partenza dello Speed Project, una staffetta che attira ogni anno anime coraggiose da ogni parte del mondo. L’energia è palpabile: lungo la strada sono allineati i camper dei team con le insegne artigianali, enormi bandiere ondeggiano al vento e un drone sorvola la folla in movimento proiettando un bagliore quasi sovrannaturale. Alle 4:00 in punto i team si disperdono in tutte le direzioni.
I runner del Koreatown Run Club di Los Angeles e dell’Old Man Run Club di New York si allenano da mesi per questo giorno, unendo le forze da una costa all’altra degli Stati Uniti per affrontare l’estenuante corsa di 550 chilometri attraverso il deserto del Mojave fino a Las Vegas. Niente regole. Niente supporto logistico. Niente spettatori. Niente ritardi dovuti alla pioggia. Solo runner, navigatori, lo staff e la strada che li attende. Sta tutto qui il fascino di questa corsa.
Una mappa del percorso dello Speed Project.
Seguendo il percorso dello Speed Project, i runner si lasciano Los Angeles alle spalle, attraversano l’Antelope Valley, superano le San Gabriel Mountains, attraversano il deserto del Mojave lungo il confine del Parco Nazionale della Death Valley, fino a tagliare il traguardo a Las Vegas.
Durante questa sfida fatta di paesaggi aspri, privazione del sonno, disidratazione, temperature estreme e pioggia scrosciante, Apple Watch Ultra 2 si è dimostrato un compagno essenziale, offrendo al team dei 12 runner la possibilità di conoscere all’istante la posizione degli altri, rispondere alle chiamate in vivavoce, tenere d’occhio il proprio ritmo, garantire visibilità nell’oscurità e monitorare l’altitudine.
“Apple Watch Ultra 2 è stato la nostra ancora di salvezza” ha spiegato Cindy Le, navigatrice esperta a capo del team. Un’opinione rimarcata dal co-capitano Ja Tecson.
“L’orologio sembra fatto apposta per le condizioni che abbiamo affrontato, specialmente quando percorrevamo i sentieri di notte” ha aggiunto Ja Tecson.
Realizzato in titanio di grado aerospaziale, Apple Watch Ultra 2 è l’Apple Watch più robusto e versatile, ha più autonomia di ogni altro modello e offre parametri avanzati per la corsa, intuitive modalità per visualizzare gli allenamenti, una varietà di esperienze di allenamento e il display Apple più luminoso.
I fotografi del team, A.J. Lising, Jeremy Jude Lee e Ja Tecson, hanno documentato l’avventura con una serie di immagini scattate con iPhone 15 Pro Max e modificate in Adobe Lightroom e Photoshop con un’estetica analogica, catturando le emozioni di ogni istante.

Venerdì, ore 04:00:08
Palisades Park, Santa Monica, California

Venerdì mattina presto, i 12 runner e le 8 persone dello staff hanno accumulato pochissime ore di sonno, ma hanno fatto il pieno di adrenalina. Aspettano tutti che Annie Cun, la loro compagna di squadra già schierata sulla linea di partenza nonostante la recente diagnosi di cancro, dia inizio alla prima frazione. “È un viaggio che dobbiamo affrontare insieme” dice Cindy Le incitando i runner del gruppo a vivere l’attimo e a non focalizzarsi solo sulla meta finale. “Come nella vita, non esiste un vero traguardo. Esiste solo il presente.”

La folla riunitasi durante la notte alla partenza dello Speed Project.
Palisades Park, Santa Monica, California. Foto scattata con iPhone 15 Pro Max da Jeremy Jude Lee; editing eseguito in Adobe Lightroom.

Venerdì, ore 10:08:06
Santa Clarita, California 

Mentre Angelo Antonio corre lungo la Soledad Canyon Road, le nuvole iniziano finalmente a diradarsi.

Angelo Antonio corre al centro della strada.
Soledad Canyon Road, Santa Clarita, California. Foto scattata con iPhone 15 Pro Max da Jeremy Jude Lee; editing eseguito in Adobe Lightroom.

Venerdì, ore 12:38:30
Palmdale, deserto del Mojave

Anthony Trần riprende fiato dopo il passaggio del “testimone” a Paulsta Stanczuk.

Anthony Trần fa una pausa dopo il passaggio del “testimone” durante lo Speed Project.
Palmdale, deserto del Mojave. Foto scattata con iPhone 15 Pro Max da Jeremy Jude Lee; editing eseguito in Adobe Lightroom.

Venerdì, ore 18:36:41
Oro Grande, deserto del Mojave

Al tramonto, Antonio corre da solo lungo una stradina sterrata a Oro Grande. Per il runner cresciuto nel deserto del Mojave si tratta di un momento particolarmente speciale, poiché rappresenta una sorta di ritorno a casa.

Angelo Antonio corre al tramonto.
Oro Grande, deserto del Mojave. Foto scattata con iPhone 15 Pro Max da Ja Tecson; editing eseguito con Adobe Lightroom.

Sabato, ore 00:15:11
Newberry Springs, deserto del Mojave

Ja Tecson spiega come Apple Watch Ultra 2 abbia fornito al team una sensazione di maggiore sicurezza durante la notte: “Lungo la strada si incrociano numerosi automobilisti piuttosto aggressivi perciò accendevo sempre la torcia dell’orologio”.

Un runner sulla strada di notte con indumenti riflettenti.
Newberry Springs, deserto del Mojave. Foto scattata con iPhone 15 Pro Max da Ja Tecson; editing eseguito in Adobe Lightroom.

Sabato, ore 00:36:15
Newberry Springs, deserto del Mojave

La privazione del sonno è una parte inevitabile dell’esperienza Speed Project. “Molte persone quando entrano nella spirale della fame, della stanchezza e dell’irritabilità perdono un po’ di vista chi sono” spiega il co-capitano Will Eckman. “È un’esperienza che condividi con chiunque partecipi, ma come ci si incita a vicenda per superare quei momenti? Penso che tutti abbiano sicuramente provato questa sensazione a un certo punto tra mezzanotte e le 7 di mattina.”

Il primo piano del polso di un runner che indossa Apple Watch Ultra durante la notte.
Newberry Springs, deserto del Mojave. Foto scattata con iPhone 15 Pro Max da Ja Tecson; editing eseguito in Adobe Lightroom.

Sabato, ore 09:10:12
Death Valley Road, Baker 

Sebbene molti dei runner dei due club si siano incontrati per la prima volta solo la sera precedente alla gara, non ci è voluto molto perché si creasse uno spirito di squadra lungo il percorso. “È stato davvero naturale incontrarsi e costruire davvero un legame di amicizia.” racconta Will Eckman. “È stato quasi come se ci conoscessimo da una vita. È stato incredibile vedere quanto rapidamente si è formato questo legame.”

Annie Cun corre verso il suo compagno di squadra.
Death Valley Road, Baker, California. Foto scattata con iPhone 15 Pro Max da Jeremy Jude Lee; editing eseguito in Adobe Lightroom.

Sabato, ore 09:25:48
Baker, deserto del Mojave

Durante ogni frazione, i runner usano Apple Watch Ultra 2 per restare in contatto con lo staff di supporto nel camper. “Per rispondere alle richieste uso la funzione di conversione dalla voce al testo, così posso continuare a correre senza interrompere il ritmo” racconta la co-capitana Kim Yee, ritratta in questa foto durante una frazione di 1,5 chilometri lungo la Death Valley Road.

Kim Yee corre su una strada aperta.
Death Valley Road, Baker, California. Foto scattata con iPhone 15 Pro Max da A.J. Lising; editing eseguito in Adobe Lightroom.

Sabato, ore 13:47:48
Boron, deserto del Mojave

Quando il team nel pomeriggio raggiunge gli estenuanti 40 e più chilometri noti come la Power Line, le condizioni meteo cambiano e il pensiero va al SUV della squadra che potrebbe restare impantanato nel fango. “Abbiamo iniziato ad avvertire una pioggerellina fine, poi abbiamo sentito le gocce cadere sui cavi elettrici” ricorda Ja Tecson. “Sentivi chiaramente questo crepitio unito al rumore del vento, un suono affascinante e spaventoso allo stesso tempo.”

Da sinistra a destra: Angelo Antonio, Will Eckman, Janine Eckman, Ja Tecson, Jenny Peng e Isaac Sagastume.
I runner lungo la Power Line, da sinistra a destra: Angelo Antonio, Will Eckman, Janine Eckman, Ja Tecson, Jenny Peng e Isaac Sagastume. Foto scattata con iPhone 15 Pro Max da Jeremy Jude Lee; editing eseguito in Adobe Lightroom.

Sabato, ore 18:08:43
Goodsprings, Southwest Extreme Triangle

Apple Watch Ultra 2 offre agli atleti che affrontano la propria frazione di gara un vantaggio importante: il multitasking. “Ogni runner sa che ci sono molte cose in ballo” spiega Ja Tecson, ritratto in questa foto mentre aspetta Annie Cun. “Ti preoccupi anche per i tuoi compagni di squadra, ma dall’orologio puoi sempre controllare tutti i passaggi e le attività completate.”

Ja Tecson saluta Annie Cun che appare in lontananza.
Goodsprings, Southwest Extreme Triangle. Foto scattata con iPhone 15 Pro Max da Jeremy Jude Lee; editing eseguito in Adobe Lightroom.

Sabato, ore 18:23:10
Jean, Southwest Extreme Triangle

Ritratta in questa foto sullo sfondo delle montagne del deserto ancora innevate dopo la breve perturbazione di qualche ora prima, lungo la State Route 161, Jenny Peng ha completato un’altra frazione. Mentre si addentra sempre di più nel deserto del Mojave, il team si affida al GPS di precisione a doppia frequenza di Apple Watch Ultra 2 e alla precisione dei dati su distanza, ritmo e percorso. “È stato essenziale poter fare affidamento su un GPS sempre a portata di mano” spiega Will Eckman.

Jenny Peng in lontananza.
Jean, Southwest Extreme Triangle. Foto scattata con iPhone 15 Pro Max da Jeremy Jude Lee; editing eseguito in Adobe Lightroom.

Sabato, ore 19:05:16
Jean, Southwest Extreme Triangle

Quando scende la notte lungo il confine tra la California e il Nevada, la stanchezza inizia a farsi sentire per tutti i runner, inclusa Jenny Peng.

Jenny Peng si riposa al tramonto.
Jean, Southwest Extreme Triangle. Foto scattata con iPhone 15 Pro Max da Ja Tecson; editing eseguito in Adobe Lightroom.

Sabato, ore 19:26:07
Sloan, Southwest Extreme Triangle

Man mano che Las Vegas e le sue luci scintillanti iniziano ad apparire all’orizzonte, Will Eckman fa stretching e si prepara per la sua ultima frazione di circa 1,5 chilometri.

Will Eckman fa stretching appoggiato a una macchina.
Sloan, Southwest Extreme Triangle. Foto scattata con iPhone 15 Pro da Jeremy Jude Lee; editing eseguito in Adobe Lightroom.

Sabato, 21:53:40
Las Vegas, Southwest Extreme Triangle

Sabato sera i due team di Los Angeles e New York tagliano il traguardo dello Speed Project a Las Vegas con un tempo di 41 ore e 51 minuti: li aspetta una doccia celebrativa di champagne, una meritatissima doccia vera, un pasto caldo e un comodo letto in hotel. “Amo questa gara perché ti permette di capire di cosa è capace l’animo umano” racconta Cindy Le. “Vedi le persone affrontare le difficoltà e lottare con i denti e con le unghie per risalire la china, le vedi restare accanto al resto del gruppo e darsi forza, le vedi compiere un’impresa che la versione precedente di loro non avrebbe mai ritenuto possibile.”

Il team festeggia l’arrivo al traguardo a Las Vegas.
Las Vegas, Southwest Extreme Triangle. Foto scattata con iPhone 15 Pro Max da Jeremy Jude Lee; effetto movimento creato in Adobe Photoshop.
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