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27 maggio 2021
I partecipanti all’Apple Entrepreneur Camp abbattono barriere durante il loro viaggio nella programmazione
Quando il fondatore di ShapeShifter Lab e musicista jazz Matt Garrison immaginò per la prima volta un’esperienza musicale digitale completamente nuova e collaborativa, si rivolse ad amici e musicisti che sapevano scrivere codice. Avevano poco tempo, perché ognuno aveva già il suo progetto da portare avanti, ma Garrison non si arrese. Sapeva di dover capire le basi della programmazione per poter dare il via allo sviluppo della sua app.
“Ho detto: insegnatemi a programmare e ci penserò io”, ricorda Garrison. “Fatemi vedere come si fa. Perché sono convinto che oggi, come artista, se incontri un ostacolo tecnologico devi rimboccarti le maniche e superarlo.”
Lavorando prima in Objective-C e poi in Swift, Garrison e il suo team stanno creando un’app chiamata TuneBend, che offre alle persone che fanno musica un modo nuovo per suonare insieme, registrare e, col tempo, vendere i loro pezzi in un ecosistema di imprenditorialità musicale. TuneBend unisce le passioni per la musica, la tecnologia e l’imprenditorialità di Garrison, che è proprietario di ShapeShifter Lab, un locale live a Brooklyn, New York.
“I computer e la tecnologia mi affascinano da sempre”, dice Garrison. “Ora so come entrarci dentro per creare una texture digitale che permette di presentare la musica in modi diversi. Siamo fra i pochi locali di musica dove si programma sul posto.”
In tutto il mondo, il codice è diventato la lingua ufficiale della nuova comunità imprenditoriale. Elimina gli ostacoli, perché offre piattaforme potenti che permettono a chi ha idee innovative di catturare l’attenzione dei clienti con esperienze e servizi rivoluzionari. Per condividere le opportunità create dalla programmazione, questi sviluppatori stanno perfino realizzando app che insegnano il coding alle comunità tradizionalmente ignorate. Offrendo app per imparare l’abc del codice e favorire la creatività, cercano di coinvolgere una nuova generazione di sviluppatori e creatori. La loro determinazione è spesso il frutto di quanto hanno vissuto direttamente avvicinandosi alla programmazione per i loro primi progetti digitali.
La fondatrice di Hopscotch Samantha John voleva creare un’app per accendere l’immaginazione delle giovani programmatrici. Hopscotch è un’app per imparare a programmare che aiuta ragazzi e ragazze a pensare in modo creativo e ad apprendere i fondamenti del coding sviluppando giochi, illustrazioni e storie. Offre anche la possibilità di pubblicare le proprie creazioni nella community moderata di Hopscotch, un punto di incontro dove giocare e imparare insieme. John ha scoperto la potenza del codice all’università, notando però che molti dei suoi amici maschi avevano imparato a programmare molto prima.
“Volevo fare qualcosa per me” spiega John. “Tutti i miei amici maschi programmatori avevano imparato da ragazzi, mentre era una cosa che io non consideravo nemmeno. Volevo che per la nuova generazione fosse diverso.”
Per sviluppare ulteriormente le loro app e scoprire nuovi strumenti e risorse per le loro aziende, Garrison e John hanno partecipato all’Apple Entrepreneur Camp.
Lanciato nel 2019, l’Apple Entrepreneur Camp è un laboratorio tecnologico destinato alle imprese del settore software fondate e dirette da sviluppatori con background sottorappresentati. La prima edizione ha accolto 100 donne innovatrici e i rispettivi team, provenienti da 42 Paesi. Nell’ambito della Racial Equity & Justice Initiative, quest’anno Apple ha inaugurato il primo Entrepreneur Camp for Black Founders and Developers.
“È stato incredibile poter lavorare nel nuovo campus Apple e avere accesso a tutte quelle risorse” dice John. “Il mio momento preferito è stato quando ho lavorato a un bug in webGL proprio con l’ingegnere che se ne occupa per Apple.”
Anche le fondatrici di imagiLabs Dora Palfi, Beatrice Ionascu e Paula Dozsa hanno partecipato all’Apple Entrepreneur Camp. Originarie della Svezia, si sono conosciute quando studiavano scienze informatiche alla New York University di Abu Dhabi, dove hanno scoperto di avere un interesse condiviso per le esperienze digitali incentrate sull’interazione fra i computer e le persone. imagiLabs nasce come risposta a un problema reale: la scarsità di donne nel settore tecnologico. Pertanto, la sua mission è ispirare le giovani donne a sviluppare i loro superpoteri di programmazione. imagiLabs offre il supporto di una community pronta a dare il proprio aiuto attraverso l’app, l’accessorio smart imagiCharm e anche un social network, così le ragazze possono imparare a programmare insieme alle amiche.
L’Apple Entrepreneur Camp ha dato a Palfi, Ionascu e Dozsa l’opportunità di confrontarsi con altri imprenditori e imprenditrici. E l’esperienza ha confermato la loro convinzione: perché la tecnologia possa andare a vantaggio di tutti, serve più diversità nella comunità di sviluppo.
“Secondo alcuni studi, a dodici anni i bambini e le bambine hanno un interesse simile per l’informatica” spiega Dora Palfi, CEO e fondatrice di imagiLabs. “Ma a quattordici anni le cose cambiano. L’interesse dei ragazzi sale al 47%, mentre per le ragazze scende al 12%. Noi crediamo che sia dovuto alla mancanza di attività create con e per le ragazze. La nostra app e l’imagiCharm possono colmare questa lacuna.”
L’Apple Entrepreneur Camp offre un laboratorio tecnologico, assistenza personalizzata a livello di codice da parte di esperti e ingegneri Apple, nonché mentoring, spunti e indicazioni dalla leadership di Apple. Dopo la conclusione del laboratorio, il gruppo di partecipanti continua a ricevere assistenza ed entra a far parte di una comunità sempre più ampia che aiuta a creare e costruire realtà commerciali. Nel 2020, Apple ha inaugurato l’Entrepreneur Camp for Black Founders and Developers.
“Ho saputo per la prima volta dell’Entrepreneur Camp alla WWDC dello scorso anno” dice Garrison. “Tim Cook è salito sul palco e ha parlato della necessità di trovare la strada giusta per l’equità razziale, e di come la programmazione possa avere un ruolo nel riuscirci. Secondo i miei amici poteva essere la sfida giusta per me. Avevano ragione.”
TuneBend sarà disponibile in autunno. Nel frattempo, Garrison lancerà una prima versione su scala ridotta durante la Worldwide Developers Conference (WWDC) 2021. Chiamata semplicemente “Matt Garrison”, l’app avrà i componenti di base di TuneBend e sarà un assaggio di quello che verrà. Garrison vorrebbe raccogliere feedback già con questa prima versione, e aggiungere col tempo altre funzioni per coinvolgere l’utente a ogni livello: una jam session digitale con le infinità possibilità offerte dall’unione di musica e codice.
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Immagini dei partecipanti all’Apple Entrepreneur Camp